Roberto Cesaretti, Diario di Bordo

Roberto Cesaretti, Diario di Bordo

Un diario per immagini espresse in disegni e dipinti a olio. Opere che possono essere lette come appunti sulle pagine di un taccuino. Un percorso, iniziato nel 2015, con cui l’artista si apre al pubblico, mostrando i suoi appunti, i suoi ricordi, i luoghi dell’anima. L’arte di Roberto Cesaretti arriva a Pescara con la mostra personale dal titolo “Diario di bordo”.

Le opere presentate nella mostra pescarese sono parte dei lavori di Cesaretti degli ultimi tre anni, nell’ambito di un diario di bordo che ha inizio nel 2015. Se un diario è solitamente tenuto dall’autore per non essere letto da nessuno, in questo caso l’artista si apre al pubblico con immagini e rappresentazioni che descrivono non tanto gli accadimenti, ma piuttosto le sensazioni, le visioni e le emozioni.

Da un lato i disegni a matita, in tutto 16 opere di varie dimensioni, dall’altro i dipinti a olio, anche in questo caso 16 pezzi. I primi, aggraziati nonostante il rigore delle linee rette e del binomio serrato ombra-luce, si agganciano a ricordi precisi dell’autore e lasciano percepire voci, suoni e movimenti. I secondi, con l’abile uso del colore, consentono all’artista di esprimere più chiaramente il peso e il calore delle emozioni: i blu, i rossi e i grigi, elegantemente accostati, danno una suggestione di accoglienza e di apertura, che dai disegni a matita non poteva arrivare.

“Mi colpisce che questi disegni raffinatamente essenziali, nella loro astrattezza riescano ad agganciarsi a ricordi precisi, trascendendo il racconto della realtà, affidando l’espressione solo alle linee più o meno marcate, alle geometrie, ai volumi – scrive l’ideatore di Ceravento, Loris Maccarone, nel testo che accompagna la mostra – Questi lavori costituiscono un rifugio dell’anima, luoghi dove riporre mistero”.

ROBERTO CESARETTI

Nato a Massa, Roberto Cesaretti studia storia dell’arte a Pisa laureandosi con una tesi su un gruppo di disegni di slitte da parata di Giuseppe Arcimboldi. Dopo la laurea lavora in uno studio di architettura a Firenze. Nel ’90 si trasferisce a Milano per dirigere una galleria di design, poi per occuparsi di antiquariato, design, arredamento e progettazione visual per la moda. Oggi si dedica esclusivamente della sua arte.